MAURIZIO VALENZI











Maurizio Valenzi è anche un valente pittore
Inizia l'attività di pittore frequentando per qualche anno l'Accademia di Belle Arti di Tunisi diretta dal professor Vergeaud.

Sotto l'influenza del pittore toscano Moses Levy aderisce con Antonio Corpora, Loris Gallico e Jules Lellouch alle correnti d'avanguardia della pittura moderna.


M. Valenzi, Loris Gallico, tempera, coll. privata, Napoli

Espone i primi quadri al Salon Tunisien poi a Roma, Parigi, Tunisi in mostre collettive con Boucherle, Louis, Ronco ed altri pittori francesi e tunisini.
Fra il '30 ed il '31 tiene studio a Roma, dove conosce Carlo Levi, Fausto Pirandello e Adriana Pincherle. Nel giugno del '32, rientrato in Tunisia, aderisce al Partito Comunista Italiano. Inizia la sua attività politica nel sud del paese, fra i braccianti agricoli di Sfax e Djerba, da cui riporta disegni e dipinti, molti dei quali andati perduti. Nella zona di Chaffar, promuove la lotta dei braccianti arabi contro i grandi agrari europei. Qui porta a termine numerosi dipinti, andati perduti (ne rimangono solo alcuni disegni) che ritraggono la vita dei beduini della tribù Zlass.



Nel 1937 è a Parigi, dove collabora alla "Voce degli Italiani", diretta da Giuseppe Di Vittorio. In questo periodo - sono gli anni del Fronte popolare - incontra diversi protagonisti della nuova cultura francese, come Tristan Tzara, Paul Eluard, Aragon, André Wurmser, J.R. Bloch e studia l'opera degli impressionisti e dell'école de Paris.

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